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Sony A6400 recensione: Autofocus di riferimento, ma i menu sono un’eredità obsoleta

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Milano – La Sony A6400 è un corpo macchina mirrorless compatto e portatile che garantisce prestazioni eccellenti in diversi ambiti. Si posiziona nella fascia semi-professionale, ideale per fotografi amatoriali avanzati o professionisti che necessitano di un secondo corpo. In questa recensione di Sony A6400, riportiamo cosa si è evidenziato dopo un utilizzo prolungato.

Questa mirrorless migliora la A6300 pur mantenendo lo stesso sensore CMOS Exmor APS-C da 24,2 megapixel e il processore BIONZ X. Le differenze sostanziali sono state focalizzate sulla messa a fuoco — definita dall’azienda come “la più veloce del mondo” — e lo schermo ribaltabile di 180° per la ripresa di vlog. Non manca il video in 4K a 30fps.

  • Il Mirino: È presente un mirino elettronico di alta qualità (2.359.296 punti).

  • Connettività: Include WiFi, NFC e ora Bluetooth 4.1.

 

Design e Materiali: Robustezza e Ergonomia

 

La A6400 mantiene il design collaudato della serie 6000. Il corpo, costruito in plastica resistente, restituisce una sensazione di robustezza e leggerezza. L’impugnatura gommata è pronunciata, rendendo la presa comoda anche per mani grandi.

  • Critiche Hardware: Il pulsante di scatto è risultato eccessivamente sensibile, causando scatti involontari durante la messa a fuoco. Inoltre, il posizionamento del pulsante di registrazione sul retro è scomodo, una scelta già criticata dagli utenti Sony.

 

Il Display Vlog: Innovazione con Riserve

 

Lo schermo ribaltabile a 180° è un elemento chiave per i videomaker e gli amanti dei vlog. Tuttavia, si riscontrano criticità significative: l’utilizzo di un microfono esterno sulla slitta hot shoe impedisce la visione completa del display, e l’appoggio in gomma del mirino copre parzialmente le informazioni sullo schermo.

  • Interfacce Cablate: Sebbene la fotocamera sia stata presentata a fine 2019, la scelta di utilizzare una porta Micro USB anziché la più aggiornata USB Type-C è una nota dolente.


 

Autofocus: Un Vantaggio Competitivo Decisivo

 

L’autofocus è senza dubbio il punto di forza più evidente. È di tipo ibrido, con un sistema di 425 punti AF a rilevamento di fase e 425 punti AF a rilevamento di contrasto.

  • Prestazioni sul Campo: La messa a fuoco è risultata velocissima, precisa e affidabile. L’attivazione delle tecnologie di riconoscimento del volto e degli occhi (Eye AF) permette di mantenere i soggetti sempre a fuoco, anche durante il movimento, eliminando la necessità di mettere a fuoco manualmente in molte situazioni. L’autofocus mantiene prestazioni ottime anche durante le riprese video.

 

Qualità di Scatto e ISO

 

La A6400 è in grado di produrre immagini di buona qualità adatte anche a scopi semi-professionali. Il processore BIONZ X lavora i JPEG con un bilanciamento del bianco quasi sempre perfetto e colori ben tarati.

  • Lavorazione RAW: I file RAW offrono una gamma dinamica molto buona, permettendo un ottimo recupero delle ombre in post-produzione con rumore digitale contenuto.

  • ISO: Fino a 6400 ISO, le foto sono pienamente utilizzabili con una post-produzione minima. Sebbene la fotocamera raggiunga i 102.400 ISO, i file risultanti presentano un rumore troppo invasivo per l’utilizzo pratico.

 

Video e Mancanza di Cuffie

 

La A6400 offre filmati di altissima qualità, registrando video in 4K a 30fps 100 Mbps, sebbene con un leggero crop (ritaglio). L’autofocus nei video è preciso e scattante.

  • Pecca Grave: Non è presente un ingresso per le cuffie. Su un prodotto orientato al videomaking semi-professionale, questa è una limitazione funzionale significativa per il monitoraggio dell’audio.


 

Interfaccia Utente: Un Ostacolo per i Nuovi Utenti

 

L’interfaccia utente è oggettivamente il punto più critico. La serie Alpha è tristemente nota per la confusione dei suoi menu, e la A6400 non fa eccezione.

  • Problema di Apprendimento: Le impostazioni sono numerose e spesso abbreviate in modo criptico, richiedendo un lungo periodo di apprendimento. Chi non è un utente abituale Sony impiega diverse ore solo per la configurazione basilare. La personalizzazione è elevatissima, ma richiede che il fotografo impari a conoscere la fotocamera prima di poterla utilizzare al meglio.

  • Display Tattile: Il display non è completamente touch (non permette la navigazione nei menu), ma il touch è utilissimo per selezionare il punto di messa a fuoco, compensando l’assenza del joystick posteriore.

 

Conclusioni

 

La Sony A6400 è un successo dal punto di vista tecnico. L’autofocus è veloce e affidabile, e la qualità generale di foto e video è ottima. Si consiglia l’acquisto a chi cerca prestazioni di alto livello in un corpo compatto.

Il suo difetto principale resta l’intuitività. Il fotografo deve essere disposto a investire tempo per padroneggiare i menu, ma le prestazioni che otterrà, soprattutto nell’autofocus, ripagheranno lo sforzo iniziale.

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